NBS Stories: Carmela Vergura una vita per lo sport
Quando si parla di trail running al femminile, Carmela Vergura è sicuramente un’icona, presente in questo mondo dalla nascita delle prime gare in Italia, dai primi anni 2000 ad oggi.
Da sempre appassionata di sport, ne ha fatto la sua professione ed il suo stile di vita.
Laureata all’ISEF di Foggia nel 1987, si trasferisce giovanissima in Val di Fiemme, in Trentino e successivamente in Valle d’Aosta, dove viene chiamata come allenatrice di nuoto di una squadra agonistica livello assoluto. Per 7 anni si dedica completamente al nuoto, e contemporaneamente cresce professionalmente anche come atleta, praticando anche triathlon e sci.
Ad un certo punto l’energia di Carmela, ha avuto bisogno di respirare aria al di fuori delle piscine.
“Mi sono resa conto che non mi bastavano più le mura della piscina e l’odore del cloro, avevo bisogno di spazi aperti e con la montagna è stato un colpo di fulmine! Questi due mondi, piscina e montagna, hanno sempre fatto parte di me e ancora oggi convivono tranquillamente”.
Ha iniziato a correre per sentieri avvicinandosi alle “martze a pià”, il circuito di corse in montagna tipiche della Valle d’Aosta.
Quando sono nate le prime gare di trail running, Carmela ha continuato semplicemente a correre.
“Nel frattempo mi sono sposata, trasferita in Piemonte, dove risiedo attualmente, ho avuto una figlia e ancora oggi corro, lavoro, insegno, alleno e aiuto ad organizzare trail ed eventi in piscina! Correre sui sentieri mi regala energia: amo il mio lavoro perché mi permette di essere dentro lo sport, praticato e insegnato”.
Un percorso di continue sfide
La scelta, sofferta, di lasciare la Puglia a 24 anni, “è maturata dalla consapevolezza che non avrei mai realizzato i miei sogni, purtroppo la mentalità nelle regioni del sud negli anni 80 non era proprio quella di donna libera, era ancora di tipo matriarcale. Il ruolo della donna era visto ancora come la casalinga che accudisce figli e casa. Ed io, che sono stata l’antitesi di tutto questo non l’accettavo.
Trasferirmi a 24 anni dalla Puglia al Trentino è stato un cambio di vita a 360°. Quando mi sono trasferita in Valle d’Aosta è stato ancora peggio, una regione che per certi aspetti rispecchia la vera montagna, mentalità più chiusa e relazioni sociali non facili”.
Nel suo percorso di vita e di donna, Carmela ha trovato un marito che l’ha sempre sostenuta.
“Non ho mai smesso di fare sport, ho conosciuto tantissime persone, luoghi e una vita sportiva ricchissima con oltre 1600 gare“.
Il trail running dalla nascita in Italia ad oggi
Carmela in tutti questi anni ha visto e vissuto personalmente la trasformazione del Trail Running e, soprattutto, la partecipazione a livello femminile.
“Quando ho iniziato a correre nei trail, eravamo davvero delle mosche bianche! Nel Tor des Geants, del 2011, la partecipazione femminile è stata notevole. Tutte abbiamo vissuto quell’evento come qualcosa di nuovo, per il piacere di sfidarsi su creste poco conosciute, affrontando il giorno e la notte con i nostri passi con la fatica della corsa, sperimentando la sfida personale e obiettivi nuovi”.
Negli ultimi 15 anni tantissime donne si sono avvicinate al mondo dei trail e della corsa in montagna, sempre più sicure e più allenate.
Carmela non è certo una donna che si dà per vinta e l’idea di abbandonare lo sport non la sfiora minimamente.
“Nei risultati in gara l’età anagrafica comincia un po’ ad essere uno svantaggio, ma va bene: è un percorso naturale delle persone! Quando termino una gara sono felice indipendentemente dal risultato, perché mi sono portata a casa un altro traguardo, mi sono divertita e sono stata bene.
Non perdo mai la motivazione per continuare a fare sport per il gusto di farlo e per motivare altre persone”.
Questo non deve mai sparire: complimenti Carmela, sei un esempio per tutte noi!